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Uno spazio a disposizione dei lettori per recensioni e altri contributi

Recensione | GRAVE DISORDINE CON DELITTO E FUGA

L'ordine, il disordine e quell’irrinunciabile bellezza.Appunti sparsi e riflessioni su “Grave disordine con delitto e fuga”, di Ezio Sinigaglia(e sul non citato casino della mia scrivania)di Nicola Argenti diṡórdine s. m. [comp. di dis-1 e ordine]. – 1. Mancanza o turbamento dell’ordine, e lo stato delle cose disordinate; confusione. Partiamo dall’idea di ordine e disordine. Non esistono, o meglio: ognuno di noi ha la sua visione e spesso ramifica in territori ben lontani da quelli della Treccani o dal comune sentire. Le forme di ordine e disordine sono in costante mutamento, ciascuno le conforma alla propria dimensione, in base all’età, al carattere o all’esperienza.L’Ingegner De Rossi...

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Recensione | IO L’HO AMATA

Argentina, anni '70. Sono tempi di contestazioni e di lotte civili contro una dittatura che non fa sconti a chi si contrappone. L'ambiente universitario carico di impegno sociale e politico è il contesto in cui si sviluppa la storia di Vibel e che in questo libro è raccontata in maniera inconsueta dalla figlia Josefina, che usa una struttura narrativa a più livelli per ricostruire un racconto e un vissuto che lei non ha potuto conoscere direttamente, perchè quel passato, quel vissuto, le è stato negato quando suo padre prima, sua madre un anno dopo, vengono portati via (non ufficialmante arrestati, ma semplicemente prelevati e allontanati dalla loro casa, come spesso poteva accadere ai...

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Recensione | TU CHE FAI RUMORE

C'è un tempo che si racconta in questo libro. Un tempo che sembra parallelo a quello che scorre nella vita quotidiana di una giovane donna, e che apre degli scenari come una matrioska che ne nasconde dentro un'altra, o come quando si punta il mouse su un link e questo ci apre una nuova finestra. E' proprio con il concetto di tempismo che si apre il piccolo prezioso racconto che segna l'esordio letterario di Chiara Famoos Paolini, social media manager, una che sa bene come si usano le parole per stimolare l'immaginario di chi ti ascolta (o chi ti legge). In un susseguirsi di capitoli brevi e ben delineati, Chiara ci porta con se nel suo percorso di consapevolezza e di accettazione di se...

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RECENSIONE La banalità del male | Hannah Arendt

La banalità del male di Hannah ArendtEichmann a GerusalemmeEd. Feltrinelli Dal momento che siamo tutti istintivamente lombrosiani (Tolstoj incontrò Cesare Lombroso e lo definì un pazzo) siamo appunto un po’ tutti tocchi: affibbiamo al delinquente una faccia da mostro, lo definiamo anche geniale nella sua mostruosità; una tizia che conoscevo e che per fortuna non frequento più, pur facendo una provocazione (ma in questo caso come in molti le provocazioni sono inutili e stupide) definì Hitler un genio per il solo fatto di essere riuscito a sterminare milioni di ebrei, portando così fino all’ultimo le sue idee.Questo modo di discutere il nazismo è pericoloso perché porta quasi a una...

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Recensione | RITMO BINARIO

Una silloge fra Tempo e Mito Non so quanto d’istintivo e inconscio ci sia in questa bella raccolta di poesie che Maria Franzè dona al pubblico e che almeno di primo acchito pare molto chiara e semplice. Però se non è complicata, è complessa, e carica di tanti di quei temi che benché possano sembrare ambivalenti come lo è il simbolismo, visti da una certa prospettiva, appaiono invece lineari. Maria Franzè tratta di sensazioni che si possono esperire, di una gamma infinita di emozioni e sentimenti da esplorare perché esprimono opposizione e contraddittorietà, come attestano il mistero della vita e le nostre relazioni. Sensazioni, emozioni e sentimenti che Franzé fa scaturire attraverso un...

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