L’uomo è un animale complesso. Un reticolato d’idee, pensieri ed emozioni spesso difficili da sbrigliare. Perché sono questi tre aspetti che molto spesso incontrano il dramma umano della disfunzionalità. Muovendoci per abitudini siamo sempre più soggetti al “pilota automatico”: non ci rendiamo conto di ciò che c’è a monte di quelle azioni, dei veri e propri copioni con cui intessiamo la nostra rete relazionale. Il volume di Narracci, corredato da facili e interessanti esercizi, mira ad indicare l’uso delle emozioni e dei comportamenti, in modo non disfunzionale per migliorare quei rapporti con il nostro prossimo, spesso incrinati da facili automatismi, difficili da scardinare. Questi ultimi, che sono poi in ultima analisi i condizionamenti ricevuti dalla cultura dominante e fin dall’infanzia con la famiglia, vanno a formare un equilibrio che tende col tempo a cristallizzarsi. La Narracci che è sociologa e mediatrice familiare, giudica indispensabile il rapporto tra genitori e figli come primo nucleo in cui s’incentra la psicologia umana ma anche come humus su cui fondare una pedagogia. E qui arriviamo alle favole che hanno un’importanza estremamente educativa per lo sviluppo psicofisico del bambino.
Le favole rappresentano piccole parabole dove il bambino (ma anche l’adulto) può specchiarsi e ritrovarsi fra paure e fragilità. L’autrice ne racconta quindici ma non sono le classiche fiabe che noi conosciamo. Narracci infatti raccoglie tutte quelle favole che lei stessa ha inventato e ha raccontato ai suoi figli durante la loro crescita e che hanno un contenuto socio-pedagogico nel libro accuratamente spiegato. Le favole diventano così un agile e intelligente strumento per gestire le proprie emozioni; e, poiché questo mette in moto un miglioramento delle relazioni umane, c’è una speranza per un mondo non disfunzionale, più sano e più comprensibile.

Chiara Narracci è una sociologa, scrittrice, consulente e mediatrice familiare.

  • A STAR BENE SI IMPARA. E’ BUONO PER ME?
    di Chiara Narracci
    ed. G.A.Z.

La recensione è di M.S. che ha letto il libro e lo ha commentato per Blue Room.

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