Si è svolto giovedi scorso il secondo appuntamento del gruppo di lettura. Dopo la chiamata a raccolta del 12 gennaio dove un ridottissimo numero di affezionati ha avviato la lettura di UNA DONNA (ed. L’Orma) del premio Nobel alla Letteratura Annie Ernaux, si è svolta una piacevole e nutrita discussione sul libro e sugli spunti che ognuno ha trovato ed ha voluto mettere in evidenza, oltre alla lettura di alcuni brani significativi. Prevedendo di terminare con un solo incontro su questo libro, ci eravamo lasciati con l’accordo di proporre dei titoli da valutare per proseguire l’attività del gruppo.

Alla fine dell’incontro il gruppo, che nel frattempo ha visto l’ingresso di qualche nuovo elemento, ha valutato una selezione di titoli e scelto un altro libro e quindi l’avventura continua. La scelta è andata su IL FASCINO DELLE SOLITUDINI di Annie Vivanti, pubblicato dagli editori Readerforblind.
PROSSIMO APPUNTAMENTO: GIOVEDI 2 MARZO ALLE ORE 18,00

Mi prendo qualche riga per raccontarvi la mia piccola soddisfazione. Perchè sottolineo questa cosa del gruppo di lettura che prosegue come se fosse una cosa straordinaria?
Perchè dopo ormai più tre anni di attività della libreria, e diversi timidi tentativi di lanciare un gruppo di lettura, (non credo esistano librerie dove almeno una volta l’anno non si riunisca un gruppo di lettura!), che diventasse stabile e continuativo (con Ossa danzanti, fantasmi e altri incubi tropicali-ABEditore, oppure Una famiglia come tante-Keller, non siamo andati oltre il primo incontro, con L’uomo visibile-Alter Ego, appena due incontri-e lo sanno bene le persone che si sono proposte di coordinare ciascuno di questi appuntamenti), si intravede un percorso con un orizzonte temporale confortante.

Ora non so dirvi perchè finora le cose non siano sempre andate bene, forse i titoli non erano giusti, forse non abbiamo comunicato bene quello che proponevamo, e si -ovviamente- siamo passati da una fase di non conoscenza della libreria (nuova, appena aperta), poi attraverso un anno e più di pandemia con tutti i limiti che abbiamo dovuto sostenere, fino ad una fase di nuova liberalizzazione del tempo libero dove le opportunità di svago e l’offerta culturale, di aggregazione sociale, è tornata ad essere immensa come lo è la nostra città, e alla fine un po’ di entusiasmo per le piccole cose “a portata di mano” è stato assorbito dalla possibilità di andare altrove a scoprire cose nuove.

Tornando ai libri,  fin dall’inizio le proposte fatte per i gruppi di lettura, non ultimo quello di quest’anno, sono sempre state in linea con il progetto fondante di questo luogo. Blue Room è una piccola libreria indipendente che ha sempre scelto e sceglie libri e progetti editoriali di qualità, indipendentemente dalla tiratura o dalla potenza mediatica di cui possono disporre gli editori o la distribuzione più o meno capillare sul territorio.

Per questo, pur non volendo privare chiunque entra qui di un servizio (perchè questo fa una libreria di quartiere) offrendo la possibilità di acquistare qualsiasi libro in commercio, anche se non visibile in negozio, quando si tratta di scegliere cosa mettere in scaffale e cosa mostrare in vetrina, mi oriento in quel vasto panorama che è l’editoria indipendente andando a selezionare ciò che ritengo valevole di interesse (che non vuol dire “solo quello che piace a me”, tutt’altro) e che secondo me merita visibilità. Per questo anche un semplice gruppo di lettura deve essere funzionale a questo obiettivo, e dare continuità alla promozione di quei progetti editoriali che immotivatamente hanno meno opportunità di entrare nelle Top10 dei massmedia o di essere “visti in tv”. Mi rendo conto che è una scelta faticosa da portare avanti (e che non lo so??), spesso poco comprensibile se guardata dall’esterno, sicuramente poco remunerativa! ma è un lavoro che da i suoi frutti nel tempo, raccogliendo come delle briciole il consenso e l’approvazione di chi, con costanza e curiosità, continua a frequentare questo piccolo salotto con i libri intorno.

Di solito non mi dedico molto a scrivere articoli come questo che può essere definito un editoriale sul lavoro di libraia e tutto ciò che vi ruota intorno, ma ogni tanto serve fermarsi un momento e fare il punto della situazione e, perchè no, condividere con chi mi segue alcune considerazioni sul lavoro che faccio e, più nello specifico, sul “progetto” Blue Room, cose che solitamente tengo per me, ma che probabilmente servono a conoscerlo meglio. E magari ad incuriosire qualcuno a tal punto da dire “ma andiamo po’ a vedere questo Blue Room!”.