People edizioni: nata per parlare di persone, di battaglie e di trasformazioni
Con l’inizio di un nuovo anno c’è sempre nell’aria quell’esigenza di rinnovare e cambiare un po’ le cose. Questo avviene anche in una libreria, soprattutto dopo il passaggio delle festività che solitamente è il periodo di maggior vitalità (e vendite). Da inizio Gennaio quindi è partita la “campagna acquisti” per annoverare case editrici interessanti e selezionare fra le nuove uscite quello che si ritiene più interessante o attinente alla linea della libreria. Così, ho voluto assecondare una delle mie tante curiosità andando a pescare la casa editrice PEOPLE fondata da Giuseppe Civati, Stefano Catone e Francesco Foti.
Perchè?
Quello che mi ha colpito per prima cosa è la semplicità del messaggio che appare nella sezione chi siamo del loro sito: “Una casa editrice con una missione: raccontare e indagare il cambiamento nella società”. Semplice si, ma tutt’altra cosa si può dire dei contenuti e dei temi, e degli spunti di riflessione che offrono i libri in catalogo.
Solo per citarne alcuni, potete trovare LA GUERRA DEI BEPI di Andrea Pennacchi (“Pojana”), in una raccolta di racconti fantasiosi di memorie del padre e del nonno, ambedue Bepi, nelle loro esperienze di guerra (la prima e la seconda), ed un excursus temporale al 1993, con un episodio, anch’esso fantasioso ma tratto da un fatto realmente accaduto durante la missione italiana a Mogadiscio. O potreste anche leggere l’angoscia di Roberta Lena, madre di Maria Edgarda (“Eddi”), partita per il Rojava per portare solidarietà al popolo curdo e che finisce per partecipare alla battaglia contro l’Isis, in una continua lotta che contrappone l’idea di difendere la sua scelta e l’istinto materno di proteggerla, in DOVE SEI?.
Più attuali i temi di SEMI DI THE’ di Lala Hu, che racconta le difficoltà dei cinesi italiani dopo lo scoppio della pandemia, nel racconto di persone e fatti, e nel quotidiano di una situazione di emergenza che fa interrogare sulla propria identità e sul ruolo nella società, ma anche nuove forme di partecipazione e solidarietà.
Ultimo uscito, invece è il libro di Ivan Vaghi NESSUN VIETCONG MI HA MAI CHIAMATO NEGRO, in cui sono raccolti diversi episodi in cui protagonisti dello sport, più o meno famosi, non si sono voltati dall’altra parte esprimendo il loro dissenso e la loro protesta davanti ad eventi ingiusti, dai conflitti per l’indipendenza Irlandese fino agli ultimi avvenimenti legati alle manifestazioni per Black Lives Matter, passando per il nazismo e le rivendicazioni degli afroamericani per i diritti civili contro la guerra in VietNam fino alle discriminazioni di genere.
Ma c’è spazio anche per la saggistica come ad esempio in QUESTA NOSTRA EUROPA con scritti di Piero Calamandrei sulla ricsostruzione dell’Europa, datati anni quaranta, a cura di Enzo Salvatore e accompagnati da un saggio di Matteo De Simone.
Io credo che sia utile e anche necessaria una rilettura degli eventi e dei cambiamenti che viviamo per aiutarci a comprendere e rimodellare le nostre visioni del presente e soprattutto del futuro, e i libri non possono che aiutarci in questo percorso.