21 LEZIONI PER IL XXI SECOLO
di Yuval Noah Harari

Occorre dire, per introdurre il saggio di Yuval Noah Harari, che il celebre storico israeliano ha molto chiara l’idea della società come “sistema”, termine utilizzato oggi anche dalla psicologia e dalla sociologia. In realtà lui non lo usa, ma è sott’inteso.

Dalla famiglia, alla scuola, al lavoro, alla nazione, al mondo, parliamo di sistemi e sottosistemi di cui l’individuo e la famiglia vanno a costituire le cellule fondamentali, apparentemente distaccate da eventi politici lontani, ma influenzandosi a vicenda.

A tal proposito mi viene in mente un bellissimo film molto vecchio del noto disegnatore italiano Bruno Bozzetto. In “Allegro, ma non troppo” Bozzetto, cercando un finale adatto per il film, rappresenta una serie di incidenti di vario genere che, innescatisi in Italia, finiscono per mettere a soqquadro nazioni e continenti fino a far esplodere il mondo.

Harari ci introduce in questo “sistema”, dove il singolo individuo che vive la sua vita pensando ovviamente a se stesso e al mantenimento della sua famiglia, non ha la percezione di essere influenzato e di influenzare a suo modo “il sistema”

Le democrazie liberali sono state la giusta risposta ai regimi dittatoriali del’900. Sono state l’unica via possibile per uscire fuori dal terrore di non poter mai vedere la libertà. Pensiamo a paesi che non avevano libertà di informazione, ma solo propaganda, frutto delle menti criminali di uno Stalin o di un Hitler.

Oggi la situazione si è assolutamente rovesciata. Dalla propaganda di un’idea a un supermercato d’informazioni.

Dallo sfruttamento di pochi mezzi d’informazione (stampa e radio) a internet che è un grande produttore di fake news.  Per il filosofo austriaco Karl Popper, un tempo “cattiva maestra”, era la televisione, perché veicolava messaggi violenti e sensazionalistici che danneggiavano lo sviluppo psichico del bambino.

Oggi sembra che radio e televisione siano più controllate di internet e che sia più facile veicolare notizie tendenziose attraverso il computer che non tramite gli organi d’informazione tradizionali. In questo bailamme d’informazioni Harari si fa domande, soprattutto sul ruolo della tecnologia e il modo giusto per utilizzarla. Le paure dello storico israeliano sono comprensibili, soprattutto quella di offrire  spazio agli illiberali approfittatori criticando il liberalismo .  Harari sa però che l’unico modo di correggere le falle della democrazia è quello di farle venire alla luce, il che è permesso proprio dalla libertà d’informazione insita in esse. Così, tra comprensibili esitazioni e dubbi, ma anche dopo una lucida analisi il libro ha inizio.

21 LEZIONI PER IL XXI SECOLO  di Yuval Noah Harari
traduzione di Marco Piani
Ed. Bompiani, 2019

L’articolo è di  M.S.

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