Giunto alla 60esima edizione, con la giuria presieduta da Walter Veltroni, il premio Campiello 2022 è stato assegnato al giovane Bernardo Zannoni, per “I miei stupidi intenti “, edito da Sellerio. Zannoni ha lavorato quattro anni al suo romanzo umanizzando gli animali abitanti di un bosco, presi dalle loro attività quotidiane, come nel mondo degli uomini, ma privi di coscienza e consapevolezza dell’inesorabilità del tempo e della morte in quanto concentrati sul presente. Sarà Arcy la faina zoppa a scoprire, attraverso la parola scritta la drammatica presa di coscienza del destino, della morte, di Dio.

Al secondo posto si è classificato “La foglia di fico” di Antonio Pascale, edito da Einaudi, una felice associazione del ciclo della Natura con il mondo di uomini e donne.
Al terzo posto Il tuffatore di Elena Stancanelli, edito dalla Nave di Teseo che racconta la vita di uno dei più importanti imprenditori italiani, Raoul Gardini.
Il quarto è stato assegnato a “Nova” di Fabio Bacà, edito da Adelphi: un romanzo lirico e ironico sulle dicotomie che ben rappresentano la psicologia dell’essere umano.
Infine al quinto posto “Stradario aggiornato di tutti i miei baci” di Daniela Ranieri edito da Ponte delle Grazie: diario guida delle ossessioni dell’autrice sul proprio corpo e le sue relazioni d’amore.

Alla scrittrice Francesca Valente, classe 1974, è andato il Premio Campiello Opera Prima per “Altro Nulla da segnalare”, già insignito del Premio Italo Calvino del 2021: dopo la legge 180 e la chiusura dei manicomi le storie dei “paz” ritrovatisi liberi in un mondo a loro estraneo. La giuria ha deciso di assegnare il premio a questo romanzo per la sua struttura originale, un mix di documentazione e invenzione, ma comunque riflessione, su questi ultimi quarant’anni dalla Legge Basaglia.

  • I MIEI STUPIDI INTENTI di Bernardo Zannone
    Ed. Sellerio, 2022

 

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ISBN 9788838942303 I MIEI STUPIDI INTENTI